CASARTIGIANI LOMBARDIA COMUNICA

Edilizia: “Patente a crediti” Dissenso di CASARTIGIANI al tavolo delle Parti Sociali

CASARTIGIANI esprime netta contrarietà riguardo l’istituzione della “patente a crediti” come sistema di qualificazione obbligatorio per imprese e lavoratori autonomi delle costruzioni. Un meccanismo che non garantisce i necessari livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro ed introduce inutili duplicazioni dei costi conseguenti agli adempimenti connessi. E’ quanto dichiarato da CASARTIGIANI intervenuta ieri alla riunione delle Parti Sociali a Palazzo Chigi su salute e sicurezza ed a seguito della avvenuta approvazione nel Consiglio dei Ministri del pomeriggio del Decreto del nuovo Decreto Legge sul PNRR contenente anche importanti misure sul lavoro e sulla sicurezza. Si rimane fermamente convinti che, in primo luogo, si debbano rendere applicabili ed efficaci gli strumenti esistenti che il Testo Unico contiene e, solo dopo un serio monitoraggio dei risultati, si possano rivedere le modalità e i criteri di verifica. Un’efficace gestione della prevenzione dei rischi negli ambienti di lavoro non si ottiene, secondo il parere di CASARTIGIANI, con la semplice duplicazione di costosi obblighi documentali a carico delle imprese, ma attraverso un serio impegno di tutto il Sistema della Prevenzione. Le imprese per rafforzare le proprie azioni di prevenzione hanno bisogno di un contesto e di un quadro normativo più favorevoli. Riteniamo pertanto che l’obiettivo di miglioramento della prevenzione sia perseguibile anche puntando ad una sburocratizzazione normativa senza indebolire il livello di tutela, fondata su una applicazione reale e non meramente documentale degli obblighi di prevenzione, e consentendo a tutte le tipologie di impresa di avere regole proporzionate. L’auspicio, quindi, è che i lavori dei tavoli settoriali annunciati dal Ministro Calderone e la discussione in Parlamento per la conversione in Legge del Decreto potranno giungere ad una radicale modifica della misura, soprattutto in questo momento congiunturale così negativo per il settore edile e per le microimprese in particolare.