CASARTIGIANI LOMBARDIA COMUNICA

CASARTIGIANI in audizione alla Camera sui BONUS EDILIZI. La priorità è sbloccare i crediti incagliati

“La vita del Superbonus e delle altre agevolazioni edilizie in questi anni non è stata semplice a seguito del continuo cambio di regole, delle tante disposizioni anti frode che hanno creato incertezza e disorientamento tra gli operatori economici, e di un atteggiamento di eccessiva prudenza da parte degli intermediari finanziari nell’acquisizione dei crediti a scapito soprattutto delle piccole imprese. In generale crediamo che l’esperienza di questi due anni e mezzo circa abbia insegnato che occorrono correttivi a più livelli, e che si debba proseguire nell’obiettivo di riqualificare il patrimonio immobiliare da un punto di vista di efficientamento energetico ricorrendo anche a strumenti con riduzioni significative delle percentuali agevolative ma in un contesto di regole certe e a più lungo periodo. Ma la priorità adesso è quella di creare le condizioni per smobilizzare i crediti che si trovano nei cassetti fiscali delle imprese” E’ quanto dichiarato dai rappresentanti di CASARTIGIANI intervenuti oggi in audizione alla VI commissione Finanze della Camera dei Deputati sul Ddl di conversione del DL 11/23 in materia di cessione dei crediti edilizi. L’ipotesi avanzata dal Governo di smobilizzare i crediti fermi nei cassetti fiscali delle imprese tramite compensazione con gli F24 del sistema bancario, è una soluzione che sicuramente va nella direzione giusta ma che da sola rischia di non essere sufficiente. Se da un lato, infatti, appare positivo l’intervento contenuto nel DL 11/23 sul perimetro della responsabilità solidale da parte dei cessionari dei crediti _ che potrà dar loro maggiore impulso a riprendere gli acquisti dei crediti _ CASARTIGIANI ha richiesto più garanzie per le imprese di minori dimensioni e per i crediti di minore importo attraverso l’intervento in automatico di un acquirente pubblico di ultima istanza _ come Cassa Depositi e Prestiti_ al quale ricorrere nell’ipotesi che il sistema bancario non sia in grado di assorbire i crediti di tutte le imprese. Tra le altre urgenze rappresentate dalla Confederazione alla Commissione, la necessità di trovare soluzioni equilibrate attraverso “norme transitorie” nel passaggio dal regime antecedente al decreto a quello attuale _ che tengano conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma _; l’urgenza di riaprire i termini utili per la presentazione della Cila e dell’altra documentazione necessaria per mantenere la cessione/sconto dei crediti almeno di 30 giorni _ per dare modo di finalizzare tutte quelle operazioni in essere ma che non sono state concluse entro il 17 febbraio_ ; la possibilità per il contribuente di autocertificare la data di avvio dei lavori e poter utilizzare così la cessione del credito per quei lavori di edilizia libera per i quali non è prevista la CILA; l’estensione del periodo utile per l’utilizzo delle quote di credito di imposta oltre i 12 mesi attualmente previsti _ soluzione questa che risulterebbe particolarmente positiva per le imprese di piccola dimensione con scarsa capienza fiscale.